A dire il vero è un’iniziativa lanciata da Pfizer per promuovere la comunicazione responsabile, l’informazione giornalistica corretta e il pre-bunking rispetto ai temi di ambito medico-scientifico.
Dal punto di vista di chi produce farmaci il primo e più urgente ambito è sicuramente quello di promuovere un’informazione sulla salute corretta, trasparente e responsabile.
L’infodemia, che ancora non si è fermata, ha incrinato la fiducia nella scienza e nella medicina in tutte le nostre società.
L’esempio più evidente è quello della disinformazione promossa sui vaccini. Oggi in Italia abbiamo tassi di vaccinazione al di sotto di tutti gli standard europei, anche su vaccini come quello contro l’HPV in grado di prevenire il tumore dell’utero nelle donne.
I danni del disordine informativo sono danni concreti nella salute, ma anche in ambiti particolarmente colpiti come quello dell’energia e del cambiamento climatico, della finanza, del cibo e della nutrizione, per non parlare poi della disinformazione che colpisce la sfera politica ed istituzionale.
Impegnarsi a promuovere informazione corretta e comunicazione responsabile è un dovere condiviso da tutti, e una responsabilità sociale delle organizzazioni pubbliche e private.
Davanti alla diffusione di innumerevoli bufale e fake news, non è più possibile affidarsi al debunking e al fact checking ma occorre uno sforzo collettivo che promuova la media literacy ad ogni livello.
Nella fase preliminare di A dire il vero è stata realizzata una ricerca qualitativa sulla disinformazione, condotta dall’Istituto Piepoli, a cura di un team di esperti (sociologi, giornalisti, comunicatori e influencer), a cui è seguita un’indagine quantitativa su un campione rappresentativo della popolazione italiana.
Esposizione alle fake news
italiani che ritengono
di essere spesso esposti
a fake news
italiani che non sono certi
di saper riconoscere
le fake news
Debunking
italiani che ritengono le fake news sempre più sofisticate
e difficili da individuare
italiani che ritengono
di avere solo in parte le competenze per riconoscere le fake news
italiani che non ritengono
di avere le competenze necessarie
per riconoscere le fake news
Fonte: terzo rapporto Ital communications – Censis «Disinformazione e fake news in Italia» del 26 luglio 2023
Disinformazione & salute
italiani che non si fidano,
o si fidano poco,
delle informazioni sulla salute
italiani che ritengono peggiorata
l’informazione scientifica su temi
di sanità e salute dopo la pandemia
Fonte: indagine realizzata dall’Istituto Piepoli tra il 19 e 20 settembre 2023
Cosa occorre per contrastare la disinformazione?
Da un lato occorre rendere consapevole e più critica l’opinione pubblica.
Ecco perché l’iniziativa “A dire il vero” si è rivolta prima ai giovani studenti delle scuole superiori, e poi ai professori che potranno a cascata disseminare elementi di alfabetizzazione mediatica ad altri studenti in futuro.
Dall’altro è necessario offrire gli strumenti di base a quei produttori di informazione e comunicazione che non hanno competenze specifiche in ambito salute, come gli studenti di comunicazione e giornalismo, i giornalisti di cronaca che si occupano trasversalmente di tutte le notizie senza una specializzazione, i comunicatori del sistema salute (che comprendono tantissimi attori: organizzazioni di pazienti, enti pubblici e anche aziende dell’industria delle scienze della vita).
Nella prima fase, il progetto ha formato oltre 500 studenti di diverse scuole superiori dell’area di Roma insieme alla Fondazione Media Literacy con il metodo learning-by-doing.
Parallelamente, con Fondazione Golinelli, da anni attiva nella formazione dei docenti, sono stati coinvolti decine di professori di altre scuole superiori. Entrambi i moduli di formazione hanno previsto l’insegnamento dei fondamenti del giornalismo medico-scientifico offrendo le basi per individuare le fonti e decifrare potenziali fake news.
In una seconda fase, sono stati erogati moduli di formazione a studenti del master di giornalismo dell’Università di Bologna da un lato e a centinaia di studenti di comunicazione, coinvolgendo nuovamente esperti tra cui giornalisti, fact checkers, divulgatori scientifici, comunicatori pubblici e d’azienda.
Un terzo livello di formazione è stato realizzato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo e dalla Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, che hanno erogato tra febbraio e giugno due corsi di formazione accreditati per giornalisti.
Nei prossimi mesi sono in previsione alcuni corsi per giornalisti, che ripropongono i contenuti già proposti anche su altre regioni italiane. Pfizer Italia continuerà nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica tramite campagne e attività di disseminazione. Nel mentre, insieme ai colleghi Pfizer del Centro di Innovazione di Salonicco, stiamo promuovendo la realizzazione di software che possano supportare comunicatori e giornalisti di salute nel loro lavoro quotidiano.
Contro le fake news siamo tutti uniti.
Chi insegna, chi scrive, chi legge
15 dicembre
Conclusione formazione frontale docenti
5 marzo
Appuntamento conclusivo di restituzione
Next steps
1 Febbraio - Pescara
8 maggio corso giornalisti a Fondi
16 giugno corso giornalisti a Bologna
MAIN STAKEHOLDER
I nostri partner principali hanno come target di riferimento Scuole e Università
Si occuperà del modulo di formazione indirizzato a studenti di istituti superiori
Si occuperà del modulo di formazione indirizzato a professori di istituti superiori
COMITATO EDITORIALE
Organo chiave del progetto perché si occuperà di costruire i contenuti di formazione medico scientifica. È composto da singoli giornalisti, comunicatori & influencer che svolgeranno un ruolo importante nei corsi per giornalisti.
Maria D'amico
Portavoce DG
Umberto I
Alessandro Malpelo
Caporedattore
Salus Quotidiano Nazionale
Gianluca Pistore
Influencer
Medico-scientifico
Nicola Cerbino
Capo ufficio stampa
Policlinico Gemelli
Massimo Alesii
AGT
Communications-Ferpi
MINOR STAKEHOLDER
Associazioni professionali
Università di Bologna
Facoltà di comunicazione
Università La Sapienza
Master "La scienza nella pratica giornalistica"
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